Il Poeta della corteccia
2005-08-23 17:26:31 UTC
Ho letto da qualche parte che la normativa italiana stà inasprendosi
addebitando ai gestori oneri di identificazione, registri ... Idem
l'obbligo di conservatoria per traffico e-mail. Il tutto per un decreto
attinente la sicurezza e l'antiterrorismo, problemi di indubbia e grande
attualità.
Non entro nei dettagli tecnici dei decreti che sono più o meno stati
discussi e sarebbero OT, voglio però illustrarVi come funziona
all'estero, e non paesi a caso, ma paesi che, contrariamente al nostro
pur minacciato, hanno già subito direttamente attacchi terrorisitici
diretti.
In spagna si accede da pub dove si mangia, si beve, si vedono le partite
su canale digitali criptati, e dove appunto ci si collega con apposite
macchine.
Si entra nel locale si prende un euro si infila nella fessura e si usa.
Niente carta di identità, nessun registro niente di niente. In genere
sono molto usati: turisti che si informano degli interessi domestici
(sulle ultime di borsa, le notizie, previsioni meteo ...) ragazzini che
chattano o comunicano usando per lo più i forum, ragazzi che fan
ricerche per studio.
In Austria idem con patate. Anzi presso molti uffici del turismo montani
alcuni punti sono sin gratuiti per lo meno per una serie di servizi.
Esistono poi cabine multimediali dove o si telefona o si naviga.
In francia, specie zone turistriche, ne ho visti di simili.
Da nessuna parte documenti di identità registri e cazzi vari. Spesso
nemmeno per affittare appartamenti o camere di hotels.
Ora io mi chiedo se tutto ciò non sia una futile scusa, un modo per dare
un altro colpetto al web e alla privacy dei cittadini e casomai pompare
la gente al televisore disincentivando l'uso degli internetpoint con il
pretesto di monitorare le comunicazioni per pubblica sicurezza.
Oppure devo pensare che dall'altra parte sono così pazzi per consentire
tutto ciò trascurando gravi implicazioni di sicurezza nazionale ?
Possibile che sia proprio l'Italia a dotarsi di misure così restrittive?
La cosa mi suona particolarmente strana dal momento che questa serie di
misure sembrano passare nel silenzio generale con approvazione pressochè
unanime di destra e sinistra dello schieramento politico.
Da un punto di vista tecnico, ovvero grandi net-abuse da un punto
internet dove non si possono installare eseguibili destinati a spamm,
port scanning ... non vedo grandi possibilità tranne qualche bischerata
o lamerata di basso rango. In effetti alcune di quelle macchine, molte
equipaggiate M$ ma alcune in evoluzione verso linux, montano
apparentemente un sacco di porcherie specie spyware e adware a giudicare
dall'immondizia che su alcune si apriva pur visitando siti puliti.
Da un punto di vista intrinseco di sicurezza strategica nazionale tale
da giustificare tutto un simile ambaradan mi sembra molto idiota per un
terrorista o un professionista malavitoso esporsi usando un mezzo
pubblico in un luogo pubblico. Basta un Palmare, una via centrale di
milano adibita ad uffici o centro direzionale che dir si voglia e
infilarsi nella prima wireless sputtanata a disposizione (centinaia si
dice per giunta).
A prescindere dalle implicazione di diritto, sicurezza e libertà
personale volevo sottolineare come l'uso in certi paesi esteri sia molto
radicato, diffuso e disparato e complicato come fare una qualunque
telefonata: da noi si parla di internet cafè o interpoint solo come
fosse il punto per navigare anonimi e fare chissachè, un luogo quasi a
delinquere. Fra un po' a telefonare da una cabina pubblica a gettoni
servirà la carta di identità? Non è che siamo semplicemnte solo più
arretrati e maledettamenti impiccioni? Un paese con un tasso di
intercettazioni telefoniche da KGB come fosse prassi investigativa
ordinaria ? Non confronto solo con paesi che vantano secolari tradizioni
democratiche: il franchismo spagnolo è dietro l'angolo della storia,
forse sarà che se lo ricordano tanto bene a evitare di fare leggi
limitative della libertà e di dubbia utilità pratica ?
addebitando ai gestori oneri di identificazione, registri ... Idem
l'obbligo di conservatoria per traffico e-mail. Il tutto per un decreto
attinente la sicurezza e l'antiterrorismo, problemi di indubbia e grande
attualità.
Non entro nei dettagli tecnici dei decreti che sono più o meno stati
discussi e sarebbero OT, voglio però illustrarVi come funziona
all'estero, e non paesi a caso, ma paesi che, contrariamente al nostro
pur minacciato, hanno già subito direttamente attacchi terrorisitici
diretti.
In spagna si accede da pub dove si mangia, si beve, si vedono le partite
su canale digitali criptati, e dove appunto ci si collega con apposite
macchine.
Si entra nel locale si prende un euro si infila nella fessura e si usa.
Niente carta di identità, nessun registro niente di niente. In genere
sono molto usati: turisti che si informano degli interessi domestici
(sulle ultime di borsa, le notizie, previsioni meteo ...) ragazzini che
chattano o comunicano usando per lo più i forum, ragazzi che fan
ricerche per studio.
In Austria idem con patate. Anzi presso molti uffici del turismo montani
alcuni punti sono sin gratuiti per lo meno per una serie di servizi.
Esistono poi cabine multimediali dove o si telefona o si naviga.
In francia, specie zone turistriche, ne ho visti di simili.
Da nessuna parte documenti di identità registri e cazzi vari. Spesso
nemmeno per affittare appartamenti o camere di hotels.
Ora io mi chiedo se tutto ciò non sia una futile scusa, un modo per dare
un altro colpetto al web e alla privacy dei cittadini e casomai pompare
la gente al televisore disincentivando l'uso degli internetpoint con il
pretesto di monitorare le comunicazioni per pubblica sicurezza.
Oppure devo pensare che dall'altra parte sono così pazzi per consentire
tutto ciò trascurando gravi implicazioni di sicurezza nazionale ?
Possibile che sia proprio l'Italia a dotarsi di misure così restrittive?
La cosa mi suona particolarmente strana dal momento che questa serie di
misure sembrano passare nel silenzio generale con approvazione pressochè
unanime di destra e sinistra dello schieramento politico.
Da un punto di vista tecnico, ovvero grandi net-abuse da un punto
internet dove non si possono installare eseguibili destinati a spamm,
port scanning ... non vedo grandi possibilità tranne qualche bischerata
o lamerata di basso rango. In effetti alcune di quelle macchine, molte
equipaggiate M$ ma alcune in evoluzione verso linux, montano
apparentemente un sacco di porcherie specie spyware e adware a giudicare
dall'immondizia che su alcune si apriva pur visitando siti puliti.
Da un punto di vista intrinseco di sicurezza strategica nazionale tale
da giustificare tutto un simile ambaradan mi sembra molto idiota per un
terrorista o un professionista malavitoso esporsi usando un mezzo
pubblico in un luogo pubblico. Basta un Palmare, una via centrale di
milano adibita ad uffici o centro direzionale che dir si voglia e
infilarsi nella prima wireless sputtanata a disposizione (centinaia si
dice per giunta).
A prescindere dalle implicazione di diritto, sicurezza e libertà
personale volevo sottolineare come l'uso in certi paesi esteri sia molto
radicato, diffuso e disparato e complicato come fare una qualunque
telefonata: da noi si parla di internet cafè o interpoint solo come
fosse il punto per navigare anonimi e fare chissachè, un luogo quasi a
delinquere. Fra un po' a telefonare da una cabina pubblica a gettoni
servirà la carta di identità? Non è che siamo semplicemnte solo più
arretrati e maledettamenti impiccioni? Un paese con un tasso di
intercettazioni telefoniche da KGB come fosse prassi investigativa
ordinaria ? Non confronto solo con paesi che vantano secolari tradizioni
democratiche: il franchismo spagnolo è dietro l'angolo della storia,
forse sarà che se lo ricordano tanto bene a evitare di fare leggi
limitative della libertà e di dubbia utilità pratica ?