On Tue, 10 Jan 2006 13:41:04 +0100, Gesu` wrote in
Post by Gesu`Post by Enrico CPerò per farsi un'idea precisa bisognerebbe vedere cosa dice
esattamente la legge...
[...]
Un dettaglio curioso è che il Congresso americano ha approvato il
provvedimento per "voice vote", ovvero, a quanto capisco, per
acclamazione... Gli "yea" (o "aye") (Sì) sono risuonati più forti dei
"No", e la legge è passata senza contare i voti! Anche il Senato ha
dato la sua approvazione, all'unanimità.
# During a voice vote, members say "aye" aloud as a group, followed by
the group saying "no." The presiding officer decides which group
prevailed and announces the result. No names are recorded.
www.lib.umd.edu/GOV/leg_gloss.html
Post by Gesu`"Whoever...utilizes any device or software that can be used to
originate telecommunications or other types of communications that are
transmitted, in whole or in part, by the Internet... without
disclosing his identity and with intent to annoy, abuse, threaten, or
harass any person...who receives the communications...shall be fined
under title 18 or imprisoned not more than two years, or both."
Mah.
Condivido la perplessità.
Il principio sembra troppo vago e potrebbe dar vita ad arbitri o
addirittura persecuzioni...
Però, gli esempi ipotizzati da McCullagh per mostrare l'iniquità
della norma mi convincono solo fino a un certo punto...
| why should merely annoying someone be illegal?
|
| There are perfectly legitimate reasons to set up a Web site or
| write something incendiary without telling everyone exactly who you
| are.
|
| Think about it: A woman fired by a manager who demanded sexual
| favors wants to blog about it without divulging her full name. An
| aspiring pundit hopes to set up the next Suck.com. A frustrated
| citizen wants to send e-mail describing corruption in local
| government without worrying about reprisals.
Non conosco il secondo esempio (Suck.com), ma nel primo esempio si
parla di una ipotetica donna licenziata che vuole denunciare di aver
subito molestie sessuali dal direttore, e lo vuol scrivere su un blog
senza rivelare la propria identità, mentre nel terzo esempio si parla
di denunciare amministratori locali corrotti, sempre rimanendo
nell'anonimato...
Ma se faccio nomi e cognomi e accuse pesanti come quelle degli esempi,
è giusto che possa rimanere anonimo? Pensa se trovassi una pagina web
o un post Usenet che, nascondendo l'autore dietro l'anonimato,
affermasse "Massimo Tal de' Tali, che dirige l'azienda TalAltra di
Paperopoli, allunga le mani con le impiegate e chi gli dice no chissà
come finisce licenziata...". Ce ne abbastanza da rovinare delle
persone...
Mi dirai che posso sempre fare una denuncia per diffamazione, e in
quel caso l'autorità giudiziaria accerterà (si spera) chi si nasconde
dietro l'anonimato... Intanto però qualcuno è finito alla gogna
telematica, senza possibilità di difesa, e senza che nessuno si assuma
la responsabilità di quelle accuse, magari calunnie infamanti
inventate di sana pianta.... o magari il responsabile sarà individuato
e perseguito ma chissà come e chissà quando (se è furbo manterrà le
accuse in termini sufficientemente vaghi da non essere imputabile di
diffamazione, magari alludendo più che dicendo, ma abbastanza precisi
da infangare l'obiettivo). Intanto qualcun altro è bollato
pubblicamente col marchio d'infamia di porco molestatore o
imbroglione corrotto...
Insomma, non mi pare che si parli dei post goliardici del troll di
turno che si diverte a fare le boccacce ad un altro nick (spesso
anonimo quanto lui), e comunque limitandosi a prese per i fondelli
generiche, come avviene normalmente su Usenet, cosa che sarebbe
ovviamente assurdo punire col carcere!...
Si parla invece (almeno negli esempi del commentatore che critica la
nuova legge) di qualcuno che "sputtana" pubblicamente una persona
precisa, ma vuol gettare il sasso e nascondere la mano. Anche questo
non mi piace.
Probabilmente, anzi sicuramente, la nuova legge USA è sbagliata,
troppo vaga, rischia di dar luogo ad arbitri e di tappare la bocca a
giuste denunce... Però, non posso fare a meno di pensare che anche
Internet è un'arma potente: pubblicare su un web o su blog vuol dire
far sapere a tutti e lasciare per sempre nelle memorie di Internet,
non è lo stesso che mandare una cartolina privata...
--
Enrico C
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