Discussione:
come spiegare il recente successo (italiano) di Facebook?
(troppo vecchio per rispondere)
Hamlet
2008-12-27 14:42:53 UTC
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http://www.tecnoetica.it/2008/10/25/sociologia-di-facebook-ovvero-perche-facebook-ha-cosi-tanto-successo/

articolo (non nuovo, ottobre, ma sempre interessante) preso dal blog
Tecnoetica di Davide Bennato

come spiegare il recente successo (italiano) di Facebook?

Facebook è diventata di successo per 4 motivi diversi.

Motivo 1. Capitale sociale: manutenzione delle proprie relazioni sociali

Motivo 2. Economia del dono: rinsaldare legami sociali

Motivo 3. Costruzione del sé: Facebook come palcoscenico

Motivo 4. Diffusione delle innovazioni: l'arrivo della early majority

commenti?

Hamlet
my blog http://technosoc.blogspot.com/
snail
2008-12-28 08:00:22 UTC
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Post by Hamlet
http://www.tecnoetica.it/2008/10/25/sociologia-di-facebook-ovvero-perche-facebook-ha-cosi-tanto-successo/
commenti?
solo uno (che si avvicina a questo:
http://www.tecnoetica.it/2008/10/25/sociologia-di-facebook-ovvero-perche-facebook-ha-cosi-tanto-successo/#comment-42998
): banalmente, è la (definitiva?) vittoria del browser su tutti gli
altri programmi di comunicazione via internet.

su FB hai/c'è tutto: gruppi di discussione, messaggi privati, chat,
bacheca, foto, video, e tante applicazioni più o meno
utili/interessanti. tutto a portata di click.

senza stare tanto ad arzigogolare attraverso la sociologia e la
psicologia, per quanto letture del fenomeno interessanti, penso sempre
all'inesperto/apprendista/neofita navigatore di internet (chiamala
"psicologia ingenua", se credi).

il nostro compra un bel computer nuovo, fa il suo bel contratto dsl con
il gestore pippo, "collega il filo" e opla'! è su internet.

ora, qual è l'unico programma che trova già preinstallato e senza il
bisogno di configurare con alcun parametro (*)? quello che campeggia sul
suo desktop con una grande "e" azzurra (sarà un caso che tanti miei
conoscenti alla domanda "dammi la tua email" rispondano con "www. " ? e
alla mia osservazione "quello è un SITO web, non una casella di POSTA
elettronica!" affermino tra lo scocciato ed il sorpreso, "e non sono la
stessa cosa?!")

aggiungendo poi che quasi sicuramente avrà sentito parlare di FB almeno
UNA volta in tv, e chissà quante volte da amici/parenti/colleghi un po'
piu' scafati di lui, il gioco è fatto (**)

(*) già per la posta elettronica necessita di 1. i parametri di
configurazione forniti dal gestore pippo 2. sapere che il programma di
posta si chiama Outlook 3. trovarlo nei menu 4. saper aprire il pannello
di configurazione 5. scrivere correttamente i parametri 6. avere almeno
UN indirizzo di posta elettronica di un amico/collega/parente, senno' a
chi cazzo scrive?!
passaggi stupido/scontati? non tanto ... ho visto di peggio! :-)

(**) ammesso che riesca ad iscriversi, dovendo fornire un indirizzo di
posta elettronica (e torniamo al caso (*) ) e soprattutto dovendo
"cliccare" (oVVoVe!) sul link di attivazione della richiesta di
iscrizione ... anche qui, ne ho sentite delle belle! <g>


- --
ciao, snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
Enrico C
2008-12-28 09:22:47 UTC
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Post by snail
ora, qual è l'unico programma che trova già preinstallato e senza il
bisogno di configurare con alcun parametro (*)?
In effetti è un bel vantaggio in termini di semplicità per molti
utenti.
Sono convinto anch'io che la spiegazione di certi fenomeni si trovi,
almeno in parte, in certi dettagli apparentemente banali tuttavia
importanti.
Il non-successo di Usenet, ad esempio, è dovuto anche a questo, al
fatto che anche per un uso di base occorrono alcune conoscenze e
impostazioni (come minimo il newsserver, talvolta anche l'uso del
killfile, l'impostazione della propria email, ma poi anche il xpost, il
fup2, gli header, i manifesti, il FQDN, e via dicendo...). Il tutto,
condito da un certo tecnicismo del linguaggio e da una certa aria di
superiorità verso i niubbi, non temperata nemmeno dall'interesse verso
possibili "utenti-clienti", visto che Usenet, specie la parte testuale,
ha poche potenzialità commerciali.
Aggiungo che c'è poco da ironizzare sugli utenti meno informaticamente
capaci, che possono non capire la differenza tra un computer e un
barile di acciughe, ma possono essere più validi sotto altri aspetti, e
quel che interessa nelle discussioni alla fine non è la loro competenza
tecnico-informatica, ma quel che hanno da dire. Meglio sarebbe
chiedersi se alcuni livelli di complessità sono davvero necessari o
sarebbe possibile semplificarli, quanto meno attraverso una diversa
comunicazione. Ma sono discorsi già fatti.
snail
2008-12-28 10:35:32 UTC
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Post by snail
ora, qual è l'unico programma che trova già preinstallato e senza il
bisogno di configurare con alcun parametro (*)?
In effetti è un bel vantaggio in termini di semplicità per molti utenti.
personalmente, ne sono sempre piu' convinto.
Sono convinto anch'io che la spiegazione di certi fenomeni si trovi,
almeno in parte, in certi dettagli apparentemente banali tuttavia
importanti.
aggiungerei: in BUONA parte.

uno dei tanti esempi *banali* che posso aggiungere (sembra fuori
contesto, ma non lo è affatto).
con il Lug abbiamo appena stilato il calendario del prossimo corso Linux
e forse per la prima volta gli organizzatori sono partiti da una banale
- - ma fondamentale! - osservazione: l'utenza che si rivolge a questi
corsi è una "popolazione" che parte da un approccio "windows-iano" al
computer. inutile quindi mirare alto fin da subito, quando il problema
di base, per loro, è far coesistere i due sistemi operativi sul medesimo
pc (sui perchè, poi, vogliano installare anche Linux, si potrebbe aprire
un dibattito a parte :-) )

ritengo che la mancanza principale degli studiosi / osservatori del
settore sia proprio quella di dare per scontate le cose "banali".
ancora una volta, quindi, non ci si mette "dalla parte degli utenti", ma
si cerca di analizzarne i comportamenti secondo categorie "altre",
troppo alte per l'oggetto dell'osservazione, l'utente che, appunto, ha
problemi "banali" e/o "banalmente" si pone/approccia il computer, e
Internet.
Il non-successo di Usenet, ad esempio, è dovuto anche a questo, al fatto
che anche per un uso di base occorrono alcune conoscenze e impostazioni
(come minimo il newsserver, talvolta anche l'uso del killfile,
l'impostazione della propria email, ma poi anche il xpost, il fup2, gli
header, i manifesti, il FQDN, e via dicendo...).
stai unendo due aspetti del problema, e non so quanto sia
giusto/corretto e quanto possa portare leggermente fuori tema la
discussione. provo a riassumerli cosi':
da una parte c'è la questione "software" (client, configurazione,
server, etc); dall'altra la questione "regole", e non solo la netiquette
(xpost, f/up, manifesti etc)

sulla prima questione (ammesso si possa fare / ci sia già del materiale
disponibile) sarebbe interessante, ad es., vedere quanti utenti di
usenet utilizzino un client specifico (non importa quale, basta che sia
da scaricare/installare/configurare sul proprio pc), e quanti arrivino
via web, come con google news.
se c'e' stato uno spostamento dell'utenza dalla prima alla seconda
categoria (e imho, presumo di si), allora l'ipotesi di "psicologia
ingenua" è valida :-)

sulla seconda questione credo incida più il concetto di "perdita di
utenti": perchè devo impazzirmi a capire le regole di it.*, interagire
con un Ente come il GCN, litigare con decine di utOnti/trolls etc su
usenet, quando con un semplice "click" apro un gruppo di facebook dove
sono il "fondatore" e invito chi mi pare? :-)
Il tutto, condito da un
certo tecnicismo del linguaggio e da una certa aria di superiorità verso
i niubbi, non temperata nemmeno dall'interesse verso possibili
"utenti-clienti", visto che Usenet, specie la parte testuale, ha poche
potenzialità commerciali.
quoto :-) evidenziando/disaggregando diversi (sotto)temi:
- - lo "snobismo" (e su questo anche io ho scritto/dibattuto eoni fa ...)
- - il "testuale" (figuriamoci, in un'epoca dove foto e videocamere
digitali sono ormai alla portata di tutti e microsoft imperversa con
l'interoperabilità dei vari accessori ... posso usare foto, video e
quant'altro, perchè limitarmi solo a *scrivere* ? )
- - il "commerciale" (anche qua, apriamo un thread a parte? :-) ne ho
giusto spizzicato un po' nell'articolo appena postato sul blog)
Aggiungo che c'è poco da ironizzare sugli utenti meno informaticamente
capaci, che possono non capire la differenza tra un computer e un barile
di acciughe,
mai ironizzato ne' preso sottogamba, anzi :-)
ma possono essere più validi sotto altri aspetti, e quel
che interessa nelle discussioni alla fine non è la loro competenza
tecnico-informatica, ma quel che hanno da dire.
infatti, gli elementi tecnici non mi hanno mai interessanto di per se',
quanto piuttosto l'uso strumentale-comunicativo che ne deriva, o ne
potrebbe derivare.
e questo, fin dai tempi delle bbs e di fidonet :-)
Meglio sarebbe chiedersi
se alcuni livelli di complessità sono davvero necessari o sarebbe
possibile semplificarli, quanto meno attraverso una diversa
comunicazione. Ma sono discorsi già fatti.
imho, con il web 2.0 sono gia' belli e semplificati :-)
ecco perchè il social network vive ... e usenet no.

- --
ciao, snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
Enrico C
2008-12-28 12:10:04 UTC
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-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
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Post by snail
ora, qual è l'unico programma che trova già preinstallato e senza il
bisogno di configurare con alcun parametro (*)?
In effetti è un bel vantaggio in termini di semplicità per molti utenti.
personalmente, ne sono sempre piu' convinto.
Basta osservare le persone "allergiche" al computer. Il web riescono
(più o meno) a usarlo, perché è basato su un elementare principio
WYSIWYG: clicchi su quel che desideri, e ottieni quel che desideri
(magari non in maniera ottimale ed efficiente come i gruppi letti con
un newsreader, ma questo è un discorso successivo per cui serve una
consapevolezza diversa e qualche cognizione in più).
Sono convinto anch'io che la spiegazione di certi fenomeni si trovi,
almeno in parte, in certi dettagli apparentemente banali tuttavia
importanti.
aggiungerei: in BUONA parte.
Beh, sì, anche se esiste pure l'aspetto psico-sociale dietro al
successo specifico di Facebook, che mi pare elledi abbia ben spiegato.
uno dei tanti esempi *banali* che posso aggiungere (sembra fuori
contesto, ma non lo è affatto).
con il Lug abbiamo appena stilato il calendario del prossimo corso Linux
e forse per la prima volta gli organizzatori sono partiti da una banale
- - ma fondamentale! - osservazione: l'utenza che si rivolge a questi
corsi è una "popolazione" che parte da un approccio "windows-iano" al
computer.
Fa piacere che infine anche i Pinguini comincino a comprendere gli
aspetti positivi dell'approccio windowsiano al computer, cui secondo me
è dovuta buona parte del successo di quel s.o. :P
inutile quindi mirare alto fin da subito, quando il problema
di base, per loro, è far coesistere i due sistemi operativi sul medesimo
pc (sui perchè, poi, vogliano installare anche Linux, si potrebbe aprire
un dibattito a parte :-) )
Io stesso non escludo di fare un nuovo tentativo con Linux, ma su un PC
a parte.
ritengo che la mancanza principale degli studiosi / osservatori del
settore sia proprio quella di dare per scontate le cose "banali".
Su questo sfondi una porta spalancata! Personalmente, è da sempre che
mi diverto a osservare come tante grandi questioni siano condizionate
da "banali dettagli", trascurati da chi pensa solo ai grandi princìpi e
alle grandi teorie, come è del resto tipico della tradizione
formalistica italica , e invece ignora che spesso l'inghippo si
nasconde è proprio nei dettagli della prassi.
ancora una volta, quindi, non ci si mette "dalla parte degli utenti", ma
si cerca di analizzarne i comportamenti secondo categorie "altre",
troppo alte per l'oggetto dell'osservazione, l'utente che, appunto, ha
problemi "banali" e/o "banalmente" si pone/approccia il computer, e
Internet.
Infatti, tutti i sistemi di successo sono riusciti a mettersi dalla
parte degli utenti. Magari anche per assecondarne vizi e pigrizie, da
un certo punto di vista, o per sfruttarli commercialmente, non lo nego!
Ma la posizione opposta, secondo cui è l'utente che deve adeguarsi al
sistema, è perdente in partenza in un mercato in libera concorrenza,
specie quando parliamo del mercato consumer piuttosto che di quello
rivolto a professionisti e aziende.
Il non-successo di Usenet, ad esempio, è dovuto anche a questo, al fatto
che anche per un uso di base occorrono alcune conoscenze e impostazioni
[...]
stai unendo due aspetti del problema,
<CUT>
Verissimo, una cosa è l'impostazione del server altra cosa è sapere
cosa sia un FUP2, e così via..., ma dal punto di vista dell'utente non
fa poi molta differenza, imho: conta invece che ci sono tot cose da
conoscere e mettere in pratica per un uso ottimale del mezzo, cioè per
riuscire a comunicare con gli altri e ricevere risposte soddisfacenti.
Probabilmente si tratta di caratteristiche proprie di Usenet che non è
possibile e forse neanche auspicabile modificare, ma nel frattempo
viene superata Usenet, o comunque fraintesa e "snaturata", vista da
molti solo come un forum web fra gli altri!
Quantomeno, si tratterebbe di "umanizzare" certi concetti
traducendoli e spiegandoli in termini semplici e pratici piuttosto che
restare arroccati nei tecnicismi.
- - lo "snobismo"
Già.
- - il "testuale" (figuriamoci, in un'epoca dove foto e videocamere
Sul "testuale", invece, avrei più speranze. Anche gli SMS di semplice
testo hanno avuto successo, e anche su chat, forum e blog in fondo la
componente testuale resta prevalente, con qualche disegnino di
contorno.
Non è che tutti siano così tremendamente multimediali! ;D
- - il "commerciale" (anche qua, apriamo un thread a parte? :-)
Qualche post di spot in cambio di un server gratuito ed efficiente ci
potrebbe pur stare ;D
mai ironizzato ne' preso sottogamba, anzi :-)
Beh, dicevo in generale. Talvolta c'è anche da ridere, in effetti, ma
un imbranato del computer può scrivere interessantissimi post su
filosofia, o ambiente, e viceversa un mago del PC può essere un
trollazzo di serie Z!
ecco perchè il social network vive ... e usenet no.
Vabbe', consoliamoci con la qualità, quando c'è (non sempre!)... :)
snail
2008-12-28 14:13:47 UTC
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Post by Enrico C
Basta osservare le persone "allergiche" al computer. Il web riescono
(più o meno) a usarlo, perché è basato su un elementare principio
decisamente (anche se, nella logica del discorso che stiamo facendo, è
sempre un passaggio successivo. il primo è e resta il fatto che il
browser è l'unico client che trovi preinstallato e che non necessita di
alcuna configurazione)
Post by Enrico C
Beh, sì, anche se esiste pure l'aspetto psico-sociale dietro al successo
specifico di Facebook, che mi pare elledi abbia ben spiegato.
si, come anche l'articolo citato da hamlet, da cui deriva tutto il thread.
ma quella è imho una discussione molto "a monte": l'uomo è, per sua
definizione, un animale sociale ed in quanto tale cerca il suo simile
per porre in essere una delle sue peculiarità. comunicare.

se acquisto un computer e lo collego a internet, che ci faccio se non
cercare qualcuno con cui comunicare? (le forme, poi, è un altro discorso...)
Post by Enrico C
Fa piacere che infine anche i Pinguini comincino a comprendere gli
aspetti positivi dell'approccio windowsiano al computer, cui secondo me
è dovuta buona parte del successo di quel s.o. :P
mmh. già. per quanto (mi) spiaccia dirlo, ma è ormai un dato di fatto:
la vecchia utopia degli hackers degli anni settanta (un computer per
ogni persona) è stata realizzata proprio dal loro peggior "nemico" :-)
Post by Enrico C
Io stesso non escludo di fare un nuovo tentativo con Linux, ma su un PC
a parte.
alla fine io l'ho installato :-) su un notebook ormai agli sgoccioli ;-p
ma non è che ci "giochi" piu' di tanto eh? l'uso che ne faccio resta
comunque di stile windowsiano :-)
Post by Enrico C
Post by snail
ritengo che la mancanza principale degli studiosi / osservatori del
settore sia proprio quella di dare per scontate le cose "banali".
Su questo sfondi una porta spalancata! Personalmente, è da sempre che mi
diverto a osservare come tante grandi questioni siano condizionate da
"banali dettagli", trascurati da chi pensa solo ai grandi princìpi e
alle grandi teorie, come è del resto tipico della tradizione
formalistica italica , e invece ignora che spesso l'inghippo si nasconde
è proprio nei dettagli della prassi.
esatto!
se non ti sono capitati sotto gli occhi, mi permetto di suggerirti gli
scritti della mafe de baggis su punto informatico, "no logo".
un vero spasso :-)
Post by Enrico C
Infatti, tutti i sistemi di successo sono riusciti a mettersi dalla
parte degli utenti. Magari anche per assecondarne vizi e pigrizie, da un
certo punto di vista, o per sfruttarli commercialmente, non lo nego! Ma
la posizione opposta, secondo cui è l'utente che deve adeguarsi al
sistema, è perdente in partenza in un mercato in libera concorrenza,
specie quando parliamo del mercato consumer piuttosto che di quello
rivolto a professionisti e aziende.
precisamente. e non serve ribadirlo. è solo ed unicamente una questione
commerciale. spiace ammetterlo, ma è cosi'.
inutile quindi, secondo me, assurgere a depositari di verità assolute;
se non si trova un minimo di margine di "contrattazione" si è destinati
a sparire del tutto.

del resto, la stessa storia del movimento FS/OS sta li' a dimostrarlo:
perchè mai e' stato coniato il termine "open source"? per "biechi"
motivi commerciali, nulla piu' :-)
Post by Enrico C
Post by snail
stai unendo due aspetti del problema,
<CUT>
Verissimo, una cosa è l'impostazione del server altra cosa è sapere cosa
sia un FUP2, e così via..., ma dal punto di vista dell'utente non fa poi
nel seguito della storia forse no.
ma come "punto di partenza" decisamente si. perchè devo
scaricare/installare/configurare un programma apposito, se via web con
google news posso fare la stessa cosa?
(solo dopo arrivo alla questione: perchè devo conoscere/rispettare certe
regole, se da altre parti posso agire diversamente?)
Post by Enrico C
conta invece che ci sono tot cose da conoscere e
mettere in pratica per un uso ottimale del mezzo, cioè per riuscire a
comunicare con gli altri e ricevere risposte soddisfacenti.
Probabilmente si tratta di caratteristiche proprie di Usenet che non è
possibile e forse neanche auspicabile modificare, ma nel frattempo viene
superata Usenet, o comunque fraintesa e "snaturata", vista da molti solo
come un forum web fra gli altri!
giusto (a valle)
Post by Enrico C
Quantomeno, si tratterebbe di "umanizzare" certi concetti traducendoli
e spiegandoli in termini semplici e pratici piuttosto che restare
arroccati nei tecnicismi.
mmah! non so se sia (solo) questo il problema / la soluzione.
voglio dire, ci sono decine di tutorial ormai su internet per
comprendere certi tecnicismi ed imparare certe modalita' espressive,
come un acronimo ad es.
tu dirai: ma stiamo parlando di un utente "pigro" ... vero, ma allora a
che serve tradurre e spiegare? :-)
Post by Enrico C
Sul "testuale", invece, avrei più speranze. Anche gli SMS di semplice
testo hanno avuto successo, e anche su chat, forum e blog in fondo la
componente testuale resta prevalente, con qualche disegnino di contorno.
Non è che tutti siano così tremendamente multimediali! ;D
il fenomeno "telefonino" (rimando alla lettura dell'ottimo testo "smart
mobs", una mia scheda qui http://www.ldenews.info/?p=508 ) e' un caso a
parte, ancor piu' sui generis in italia (ed in giappone).

il testuale online, non ti credere: frequento/vedo forum dove gli utenti
vanno in crisi di astinenza se non hanno emoticons grafici e soprattutto
la possibilitaà di uploadare/modificare il proprio avatar ogni duextre :)
Post by Enrico C
Beh, dicevo in generale. Talvolta c'è anche da ridere, in effetti, ma un
imbranato del computer può scrivere interessantissimi post su filosofia,
o ambiente, e viceversa un mago del PC può essere un trollazzo di serie Z!
concordo
Post by Enrico C
Post by snail
ecco perchè il social network vive ... e usenet no.
Vabbe', consoliamoci con la qualità, quando c'è (non sempre!)... :)
;-)

- --
ciao, snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
elledi
2008-12-31 07:16:18 UTC
Permalink
Post by snail
Post by Enrico C
Infatti, tutti i sistemi di successo sono riusciti a mettersi
dalla parte degli utenti. Magari anche per assecondarne vizi e
pigrizie, da un certo punto di vista, o per sfruttarli
commercialmente, non lo nego! Ma la posizione opposta, secondo cui
è l'utente che deve adeguarsi al sistema, è perdente in partenza
in un mercato in libera concorrenza, specie quando parliamo del
mercato consumer piuttosto che di quello rivolto a professionisti
e aziende.
precisamente. e non serve ribadirlo. è solo ed unicamente una
questione commerciale. spiace ammetterlo, ma è cosi'.
inutile quindi, secondo me, assurgere a depositari di verità
assolute; se non si trova un minimo di margine di "contrattazione"
si è destinati a sparire del tutto.
Prendo spunto da questo per un discorso parallelo che non è mio ma
che alcune cose del 3d le spiegherebbe.
Uno scrittore sul 3° Rai diceva press'a poco così: da quando nelle
case è arrivata la dsl a 9 euro al mese riesce a stare in rete anche
il ragazzo delle periferie. Quello che per socializzare dovrebbe
scendere 7 piani con l'ascensore rotto e per strada rischia una
siringata. Quello disoccupato, sottoccupato, poco scolarizzato con
un orizzonte chiuso, quello che una volta stava in sala giochi e ora
sta davanti a un video.
Lui ha portato la sua discultura e la "cultura" se n'è andata.
Non che vada meglio un filo più su, dove l'ascensore non è rotto ma
l'orizzonte è ugualmente chiuso: la generazione dei mille euro che
sopravvive. Suona come: " già mi devo sbattere a vivere con mille
euro, stai a vedere che mi sbatto per le configurazioni e la
netiquette e..."
Questa storia è abbastanza ben visibile sui ng dove si dovrebbero
avere risposte tecniche precise. Es. su linux.mandrake c'è un thread
col quoting da spiaccicarli ( e se lo fanno quelli di linux non c'è
proprio speranza), sui ng di diritto non hanno risposte per domande
da 1° anno di legge ma sanno tutto sulle liti condominiali (= chi
risponde è solo uno che si è inguaiato), su tutela.consumatori è un
delirio di persone "ti faccio causa" per 3 euro o "di tutte le erbe
un fascio" che è tipico o del ragazzino o della sottocultura...e
così discorrendo.
Da qualche anno poi questo scenario si è spostato dall'utente/ragazzo
al docente di scuola. Parlavo con un insegnante di informatica in
una scuola superiore: nemmeno sapeva cos'è linux, mai si era posto
il problema di "cosa c'è oltre la siepe" e lo stesso mi diceva dei
colleghi, dell'istituto che comunque non avrebbe voluto e dei
ragazzi. Ma se finisce lo stimolo alla curiosità allora prevale
quello che il prodotto ce lo vende. A modo suo e come torna a lui.
--
Ciao
elledi
snail
2008-12-28 10:08:12 UTC
Permalink
Post by snail
Post by Hamlet
http://www.tecnoetica.it/2008/10/25/sociologia-di-facebook-ovvero-perche-facebook-ha-cosi-tanto-successo/
commenti?
solo uno
ho cercato di esprimere un po' meglio questi concetti qui:
http://www.ldenews.info/?p=1121


- --
ciao, snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
Hamlet
2008-12-28 22:20:00 UTC
Permalink
"snail" ha scritto
Post by snail
(*) già per la posta elettronica necessita di 1. i parametri di
configurazione forniti dal gestore pippo 2. sapere che il programma di
posta si chiama Outlook 3. trovarlo nei menu 4. saper aprire il pannello
di configurazione 5. scrivere correttamente i parametri 6. avere almeno
UN indirizzo di posta elettronica di un amico/collega/parente, senno' a
chi cazzo scrive?!
passaggi stupido/scontati? non tanto ... ho visto di peggio! :-)
mah, secondo me la maggioranza usa la posta tramite web, non tramite un
mailreader
Post by snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
bella questa citazione, dove è contenuta?

ciao

Hamlet
my blog http://technosoc.blogspot.com/
snail
2008-12-29 08:12:05 UTC
Permalink
Post by Hamlet
mah, secondo me la maggioranza usa la posta tramite web, non tramite un
mailreader
si, concordo :)

infatti nell'articolo su blog ho aggiunto una breve postilla:
<quote>
tra l’altro, questo spiega anche perche’ molti neoutenti di Internet
usino la webmail piuttosto che un programma di posta elettronica, cosa
che - incidentalmente! - ha fatto la fortuna di servizi come Gmail, ed
anche perchè aziende come Google spingano a soluzioni sempre più
web-oriented.
</quote>
Post by Hamlet
Post by snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
bella questa citazione, dove è contenuta?
uhm. l'ho trovata in diversi libri che ho letto
uno potrebbe essere questo
http://www.anobii.com/books/Elogio_della_pirateria/9788889385371/0119c89e4682cc3470/

altri forse potrebbero essere questi (ma vado a memoria, sfogliarli uno
ad uno è impresa improba :) )
http://www.anobii.com/books/Informatica_solidale_2/9788833916460/013f5fffa29b1549f4/
http://www.anobii.com/books/Sul_buon_uso_della_pirateria/9788888738758/0110ddc40aba22e51a/
http://www.anobii.com/books/L_architettura_del_nuovo_Web/9788807460289/01c990ea4000e5a53d/
http://www.anobii.com/books/Il_futuro_delle_idee/9788807171239/01dc39aa6aebfc5523/
http://www.anobii.com/books/Cultura_libera/9788850322503/01a3db34b2b2489566/


- --
ciao, snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
Enrico C
2008-12-29 10:32:12 UTC
Permalink
molti neoutenti di Internet usino la webmail
Anche molti vecchi utenti, credo, anche per la comodità di non essere
più legati alla macchina dove fisicamente si scarica la posta. Ancor
più da quando Gmail ha (imho) rivoluzionato il concetto di webmail:
spazio gratuito praticamente infinito e stop alla suddivisione della
mailbox in cartelle e categorie, sostituite da "etichette".
Tuttavia, "avere una webmail" non è poi così immediato: devi sceglierla
tra varie, registrarti, fornire alcuni tuoi dati, a volte pagare o
essere disposto a ricevere pubblicità, capire e impostare alcune
cosine...
In ogni caso, tutto questo non smentisce la tua affermazione iniziale
sulla maggior immediatezza dell'uso del web come esperienza di
navigazione che non richiede preparazioni, impostazioni, scelte
preventive.
I gestori di store online più furbi lo sanno e ti permettono di
completare l'acquisto anche senza registrarti, l'importante è che alla
fine gli fornisci il numero di credit card ;)
elledi
2008-12-31 06:29:41 UTC
Permalink
Ancor più da quando Gmail ha (imho) rivoluzionato il
concetto di webmail: spazio gratuito praticamente infinito e stop
alla suddivisione della mailbox in cartelle e categorie, sostituite
da "etichette".
Ma pensa cosa significa! Se per qualche accidente non accedi più
perdi tutta la posta. Un rischio simile a me dice che i rapporti di
questa persona col contesto sono quanto meno poco rilevanti. O lui
li ritiene tali. E per converso: chi ha voglia di avere rapporti con
una persona che mi/ti/ci ritiene poco rilevanti? Si finisce col
darle il reciproco.
[però usano la webmail i ragazzini, appena uno ha un lavoro serio,
specie se autonomo non può permettersi di perdere documentazione e
di conservarla; pensiamo es. al trattamento dati]
--
Ciao
elledi
Enrico C
2008-12-31 19:12:55 UTC
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Post by elledi
Ma pensa cosa significa! Se per qualche accidente non accedi più
perdi tutta la posta.
Beh, questo vale anche se per qualche incidente non accedi più al tuo
hard disk e non hai avuto l'accortezza di conservare copie di tutta la
posta sul server o su altri supporti.
Su Gmail, in ogni caso, puoi forwardare automaticamente in copia tutti
i messaggi su una o più altre tue mailbox di backup, anche di altri
gestori, e già questo ti permette ampia ridondanza dei dati.
Oppure, quando vuoi, puoi scaricare *anche* in POP o IMAP e avere copie
in locale, così sei coperta anche per nella circostanza in cui restassi
isolata dalla rete.
Se poi l'utente non pensa a strategie di backup, gli resta comunque
l'affidabilità di Gmail... che finora non mi è parsa inferiore
all'affidabilità di certi hard disk ;D
elledi
2009-01-06 16:39:50 UTC
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Post by Enrico C
Beh, questo vale anche se per qualche incidente non accedi più al
tuo hard disk e non hai avuto l'accortezza di conservare copie di
tutta la posta sul server o su altri supporti.
Corna e bicorna + tocchiamo il toccabile ;-) mai successo.
Post by Enrico C
Su Gmail, in ogni caso, puoi forwardare automaticamente in copia
tutti i messaggi su una o più altre tue mailbox di backup, anche di
altri gestori, e già questo ti permette ampia ridondanza dei dati.
Oppure, quando vuoi, puoi scaricare *anche* in POP o IMAP e avere
copie in locale, così sei coperta anche per nella circostanza in
cui restassi isolata dalla rete.
Come dicevo su il mio discorso riguarda chi lavora o anche chi cura
l'immagine. E ti posso garantire che non può permettersi una
webmail, meno che mai in caso di problemi può mettersi a scaricare
via POP la posta ossia facilmente centinaia se non migliaia di mail
tutte rigorosamente html e con allegati :-D
Post by Enrico C
Se poi l'utente non pensa a strategie di backup, gli resta comunque
l'affidabilità di Gmail... che finora non mi è parsa inferiore
all'affidabilità di certi hard disk ;D
beh qualsiasi mailreader ha l'opzione "conserva i messaggi sul
server". Io mi riferivo a chi usa *solo* la webmail.
--
Ciao
elledi
Paperino
2009-01-02 19:37:14 UTC
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"elledi" ha scritto
Post by elledi
Ancor più da quando Gmail ha (imho) rivoluzionato il
concetto di webmail: spazio gratuito praticamente infinito e stop
alla suddivisione della mailbox in cartelle e categorie, sostituite
da "etichette".
Ma pensa cosa significa! Se per qualche accidente non accedi più
perdi tutta la posta. Un rischio simile a me dice che i rapporti di
questa persona col contesto sono quanto meno poco rilevanti. O lui
li ritiene tali.
O magari, più semplicemente, non si rende conto del rischio.

Che poi Google abbia probabilmente una server farm ben ridondata
è un discorso diverso; questa è solo un'ipotesi, mentre che i dati si
possano perdere è un fatto :-)).
Post by elledi
[però usano la webmail i ragazzini, appena uno ha un lavoro serio,
specie se autonomo non può permettersi di perdere documentazione e
di conservarla; pensiamo es. al trattamento dati]
Cambia quel "può" con un "potrebbe" e sarò d'accordo con te.
Se non ci credi leggi un po' delle "Storie dalla sala macchine";
il discorso è lo stesso di sopra: un problema di consapevolezza.

Bye, G.
Enrico C
2009-01-02 20:03:03 UTC
Permalink
Post by Paperino
"elledi" ha scritto
Post by elledi
Ancor più da quando Gmail ha (imho) rivoluzionato il
concetto di webmail: spazio gratuito praticamente infinito e stop
alla suddivisione della mailbox in cartelle e categorie, sostituite
da "etichette".
Ma pensa cosa significa! Se per qualche accidente non accedi più
perdi tutta la posta. Un rischio simile a me dice che i rapporti di
questa persona col contesto sono quanto meno poco rilevanti. O lui
li ritiene tali.
O magari, più semplicemente, non si rende conto del rischio.
Invece l'hd non si pianta mai, oltre a essere sempre disponibile
ovunque ti trovi
:PPP
Post by Paperino
Che poi Google abbia probabilmente una server farm ben ridondata
è un discorso diverso; questa è solo un'ipotesi, mentre che i dati si
possano perdere è un fatto :-)).
I dati online si perdono, ma anche quelli scaricati.
I dati online non sono sempre accessibili, ma neanche quelli scaricati.
In un caso e nell'altro servono strategie di backup.
Post by Paperino
Cambia quel "può" con un "potrebbe" e sarò d'accordo con te.
Se non ci credi leggi un po' delle "Storie dalla sala macchine";
il discorso è lo stesso di sopra: un problema di consapevolezza.
Già, ma di chi?
Paperino
2009-01-02 23:20:26 UTC
Permalink
"Enrico C" ha scritto
Post by Paperino
"elledi" ha scritto
Post by elledi
Ancor più da quando Gmail ha (imho) rivoluzionato il
concetto di webmail: spazio gratuito praticamente infinito e stop
alla suddivisione della mailbox in cartelle e categorie, sostituite
da "etichette".
Ma pensa cosa significa! Se per qualche accidente non accedi più
perdi tutta la posta. Un rischio simile a me dice che i rapporti di
questa persona col contesto sono quanto meno poco rilevanti. O lui
li ritiene tali.
O magari, più semplicemente, non si rende conto del rischio.
Invece l'hd non si pianta mai, oltre a essere sempre disponibile ovunque ti
trovi
:PPP
Ma il niubbo^W^Wl'utente medio non lo sa. O se lo sa per lui è solo
una teoria, non ne ha la percezione reale che ne può avere uno
come me o, probabilmente, come te che si è trovato "dozzinaia e
dozzinaia" di volte a cambiare un HD morto senza rimedio, e a
non poterne più tirar fuori i dati.
Post by Paperino
Che poi Google abbia probabilmente una server farm ben ridondata
è un discorso diverso; questa è solo un'ipotesi, mentre che i dati si
possano perdere è un fatto :-)).
I dati online si perdono, ma anche quelli scaricati.
I dati online non sono sempre accessibili, ma neanche quelli scaricati.
In un caso e nell'altro servono strategie di backup.
Certo, è ovvio.
Per *me* e per *te* è ovvio... ma *io e te* lo sappiamo, un utente
medio no.
La famosa frase "gli utilizzatori di computer si dividono in due
categorie: quelli che hanno già perso dei dati e quelli che li
perderanno", non so tu, ma io l'ho letta per la prima volta, credo,
verso la fine degli anni 80... e probabilmente facevo già parte
da un po' della prima categoria :-D.
Ma tanti, troppi utenti di oggi non la conoscono, o se pure la
conoscono non si rendono pienamente conto del significato.
Post by Paperino
Cambia quel "può" con un "potrebbe" e sarò d'accordo con te.
Se non ci credi leggi un po' delle "Storie dalla sala macchine";
il discorso è lo stesso di sopra: un problema di consapevolezza.
Già, ma di chi?
Dell'utente in primis.
[Nota che evito accuratamente il termine utonto, che in questo
caso non è tale. E' solo poco|male informato].

Bye, G.
Enrico C
2009-01-03 10:23:21 UTC
Permalink
Post by Paperino
Ma il niubbo^W^Wl'utente medio non lo sa. O se lo sa per lui è solo
una teoria, non ne ha la percezione reale che ne può avere uno
come me o, probabilmente, come te che si è trovato "dozzinaia e
dozzinaia" di volte a cambiare un HD morto senza rimedio, e a
non poterne più tirar fuori i dati.
Concordo. Magari non così tante volte, per fortuna!, ma ho visto sia
hard disk sfrantummati come gli assessori della Jervolino :DDD (o dati
in locale persi per altri motivi), sia server della posta
irraggiungibili. Proprio per questo non ho capito il senso
dell'osservazione di elledi riferita solo alle webmail come Gmail ("un
rischio simile...", "usano la webmail i ragazzini, appena uno ha un
lavoro serio, specie se autonomo non può permettersi di perdere
documentazione...", ecc.).
Come dicevo, "Gmail ha (imho) rivoluzionato il concetto di webmail:
spazio gratuito praticamente infinito..." ecc.
Questo vuol dire che puoi lasciare nella memoria online anche i vecchi
messaggi, senza doverli cancellare come avveniva tradizionalmente.
Nel modello tradizionale di mailbox, la memoria di lungo periodo era
affidata semmai all'hard disk dell'utente. Questo forse può dare ad
alcuni utenti un'impressione di maggior sicurezza e "tangibilità", un
po' come quelli che si fidano di più del conto bancario presso la banca
fisica perché non vedono la sede della banca online ;D
In realtà, correggetemi se sbaglio, i fattori di rischio dello storage
locale dei dati non sono minori. Ovvio che si possono fare backup, ma
questo è vero in qualsiasi scenario, compreso lo scenario delle webmail
come Gmail, che permettono sia il download in locale sia il forwarding
ad altre mailbox, quindi le copie possono aversi sia online che
offline.
Inoltre, il professionista che voglia avere la "sicurezza" di poter
sempre contare sull'archivio della posta, magari anche quella di un
anno prima, credo che apprezzerà il fatto di poterlo consultare anche
se si trova in un internet cafe a Katmandu, cosa che può fare con Gmail
ma non con la classica mailbox da pochi mega fatta per tenere i post
qualche giorno o settimana perché tanto a ogni accesso scaricava tutto
sul PC.
Post by Paperino
La famosa frase "gli utilizzatori di computer si dividono in due
categorie: quelli che hanno già perso dei dati e quelli che li
perderanno",
[...]

Poi ci sono anche quelli che si sono dimenticati dove li hanno messi
:DDD
Paperino
2009-01-03 18:21:19 UTC
Permalink
"Enrico C" ha scritto
[CUT]
In realtà, correggetemi se sbaglio, i fattori di rischio dello storage locale
dei dati non sono minori. Ovvio che si possono fare backup, ma questo è vero
in qualsiasi scenario
http://groups.google.it/groups/search?as_q=off+site&as_uauthors=Paperino
Post by Paperino
La famosa frase "gli utilizzatori di computer si dividono in due
categorie: quelli che hanno già perso dei dati e quelli che li
perderanno",
[...]
Poi ci sono anche quelli che si sono dimenticati dove li hanno messi :DDD
Eppure non mi pareva di averla raccontata in giro... O:-)

Bye, G.
elledi
2009-01-06 16:16:42 UTC
Permalink
Post by Enrico C
Proprio per questo non ho capito il senso
dell'osservazione di elledi riferita solo alle webmail come Gmail
("un rischio simile...", "usano la webmail i ragazzini, appena uno
ha un lavoro serio, specie se autonomo non può permettersi di
perdere documentazione...", ecc.).
Premettendo che si parla di chi usa solo la webmail mi stupisco
perchè è una cosa ovvia. Si salverà Gmail (e non credo) ma non tutte
le webmail.
Perdita posta:
scelsi tol.it quando era un hoster di pregio. Lo comprò Aruba. Tutti
i subfolder svaniti e con loro i contenuti.
Mi dirai "ma che t'aspettavi dal Cecconi?" A parte che dal Cecconi
coi prezzi di tol avevo titolo per i tappetini rossi, ma quante
storie di sala macchine avvengono silenziosamente? Tanto nè cliente
nè admin vanno in giro a predicarlo.
Lavoro:
Pensa all'impressione quasi tragica che fa una mail di lavoro o un
curriculum o se ti arrivasse la prenotazione ad un hotel con in
coda:"E' Tempo di Calendari! http:...." :-D
Lo so che gmail non lo fa ma il 90% delle webmail non di dominio sì.
E ti giuro che ci sono persone che non sanno che le mail escono così.

Se con la posta ci lavori non è neppure da discutere la necessità che
questa sia "tangibile" non solo per lavorare anche in assenza di
connessione ma pensa alle piccole aziende, agli alberghi e strutture
turistiche o agricole o scolastiche/corsistiche, ai rappresentanti o
chi viaggia, a chi si occupa di pubblicità e relazioni, al piccolo
e-commerce..hanno tutte bisogno di destreggiarsi subito e non domani
fra centinaia se non migliaia di mail, di ordini, di moduli
compilati, di flaggare in più modi, che i reply vadano in automatico
nel proprio folder, ecc. Un browser non ha la velocità nè una
webmail la configurabilità e modificabilità per un lavoro serio.
Per non parlare che se arriva un controllo devi convincere al volo e
lo fai se è tutto lì chiaro e lampante, così forse si accontentano
di una masterizzazione.
Ma se non vedono nulla in locale allora sospettano subito una webmail
la cui traduzione è "nero" e lì ti sequestrano anche i lacci delle
scarpe.
--
Ciao
elledi
elledi
2008-12-28 09:35:49 UTC
Permalink
Post by Hamlet
come spiegare il recente successo (italiano) di Facebook?
Facebook è diventata di successo per 4 motivi diversi.
io invece arzigogolo :-)
Nessuno di questi.
C'era una volta la famiglia che rispondeva al quesito "chi sono io?"
Oggi al suo posto c'è il gruppo. Ma se la famiglia era accogliente,
educativa, bonificante, ecc., il gruppo invece è competitivo,
selettivo, normante, escludente, pieno di regole sul come essere,
che pensare-dire-fare, ecc. Ovviamente, in quanto gruppo, è creativo
nell'incipit per diventare subito dopo conservativo se non
reazionario esattamente come sono le masse. Quindi o uno risponde
alle regole o è fuori. Ecco allora che i senza famiglia si
stracciano per stare dentro questo universo concluso che parrebbe
una famiglia, persino costruibile coi propri mattoni a propria
misura. Così comincia la lotta per emergere. Se ci sono esisto, più
ho amici più valgo.
ma. Ma risponde anche ad un' altra faccenda: metto assieme il
virtuale delle socializzazioni tipo chat o Usenet(ormai per
definizione ambiguo se non falso) col "vero". Là dove il "chi sono"
stava solo nei contenuti e non c'era alcuna prova tangibile, ora qui
possono essere chiamati gli altri a testimoni con tutte le foto. C'è
il santino? Dunque è vero. Così delego agli altri la prova di me.
Peggio ancora questo bisogno di reputazione, di status sociale, di
onorabilità, è altamente ansiogeno e più è ansiogeno più va in loop.
In sostanza mi sono accasato in una famiglia sadica che mi fa sempre
correre ad aggiornarmi, che mi chiede continue dimostrazioni che fa
sparire quello che sono le mie fragilità, dubbi, incertezze, verità,
autenticità per metterci un me di plastica, una Barbie o un Jim.
E il bello è che non vedo che mi ci son ficcato con le mie mani per
fare qualcosa che penso di essere io a fare mentre è il contesto che
me lo fa fare.

Su questo poi il resto: è un comodo aggregatore di servizi, è più
decente di mayspace, ci si distribuisce un biglietto da visita
formato condominio, ci socializza anche quella periferia che non
deve scendere in strada e pigliarsi una siringata nella schiena,
ecc..

Tè però sei matto se pensi che uno sano onori quei xpost e il
f/up.:-)
--
Ciao
elledi
snail
2008-12-28 10:37:42 UTC
Permalink
Post by elledi
Post by Hamlet
come spiegare il recente successo (italiano) di Facebook?
Facebook è diventata di successo per 4 motivi diversi.
io invece arzigogolo :-)
Nessuno di questi.
che potrebbe anche essere ... ma da quel che scrivi dopo, mica ho capito
secondo te allora perchè FB ha avuto tanto successo ...

ma forse sono troppo "ingenuo" io :-)

- --
ciao, snail
"Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia;
come chi accende la sua candela con la mia, riceve luce senza lasciarmi
al buio". - Thomas Jefferson
elledi
2008-12-31 06:21:54 UTC
Permalink
Post by snail
che potrebbe anche essere ... ma da quel che scrivi dopo, mica ho
capito secondo te allora perchè FB ha avuto tanto successo ...
beh se la famiglia non c'è più e ho solo il gruppo e delle dinamiche
non me ne accorgo (nè per lo più ho gli strumenti) ci casco dentro
fino al collo. Popolarmente si dice "effetto pecora" ma questo
descrive e non spiega. Quella pecora vuole essere con le altre e
come le altre e deve esserlo altrimenti si sente "diversa" e
sostenere la propria diversità non è uno scherzo. Siccome poi lo
fanno tutti (tutte le altre pecore) vuol pure dire che è giusta.:-)
--
Ciao
elledi
none
2008-12-28 16:32:38 UTC
Permalink
Post by Hamlet
http://www.tecnoetica.it/2008/10/25/sociologia-di-facebook-ovvero-perche-facebook-ha-cosi-tanto-successo/
articolo (non nuovo, ottobre, ma sempre interessante) preso dal blog
Tecnoetica di Davide Bennato
come spiegare il recente successo (italiano) di Facebook?
Facebook è diventata di successo per 4 motivi diversi.
Motivo 1. Capitale sociale: manutenzione delle proprie relazioni sociali
Motivo 2. Economia del dono: rinsaldare legami sociali
Motivo 3. Costruzione del sé: Facebook come palcoscenico
Motivo 4. Diffusione delle innovazioni: l'arrivo della early majority
commenti?
Hamlet
my blog http://technosoc.blogspot.com/
da profano la terza che hai detto... narcisismo...
Hamlet
2009-01-03 14:20:03 UTC
Permalink
"Hamlet" ha scritto
Post by Hamlet
come spiegare il recente successo (italiano) di Facebook?
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/social-network/social-network/social-network.html?ref=hpspr1

Da Facebook a MySpace, stanno tutti attraversando difficoltà. Far pagare gli
utenti? O vendersi ai grandi operatori?



Hamlet
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